“84.06” della Compagnia Santa Sangre: fu un lavoro diretto verso la rottura del confine che separa il pensiero dall’ accadimento,il cui campo di indagine è la trasformazione della realtà attraverso l’ illusione delle immagini mediatiche. L’ambientazione era una scatola di plexigass.
Non c’è più distinzione tra momento sognato e realmente accaduto:è tutto vero,è tutto falso,diventano affermazioni prive di contenuto.
Spettacolo – “Hic Sunt Leones” di e con Oscar de Summa: Siamo al Sud, terra possente, irrigata con la cultura dell’Elleade; qui è tutto predisposto perché niente cambi eppure in questa calura rassegnata una fragilità fa breccia.
Due fratelli: uno conforme alla regola, l’altro invece che si lascia pervadere dalla sua fragilità, dal femmineo. Una tragedia colta nella sua “grecità, epica, universale, eppure così meridionale”
Spettacolo: “La festa della regina” della Compagnia CapoTrave: Guardando ai maestri del suono e della parola come Beckett e Pinter, è nata la messinscena de La Festa della Regina, uno spettacolo che ha nel linguaggio ironico e nella ricerca ritmica i suoi punti di forza.
È’ una storia fatta di scomparse e riapparizioni, che a volte può sembrare un giallo di provincia, altre è troppo surreale per non essere la metafora di un Paese senza più respiro, che va perdendo pietà, speranza e coscienza.