
Roma, giovedì 19 febbraio 2015
Si è tenuta oggi alla Sala Stampa della Camera dei Deputati la Conferenza Stampa di AREZZO WAVE IUS SOLI 2015. Alla presenza del deputato MARCO DONATI, dei rapper AMIR ISSA e KARIMA e di MAURO VALENTI, presidente della fondazione Arezzo Wave Italia, sono state illustrate le iniziative legate ai bandi musicali, letti i messaggi ufficiali del Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle politiche Sociali on. LUIGI BOBBA e dell’Assessore alla Cultura, Commercio e Turismo della regione Toscana SARA NOCENTINI.
E’ stata letta dai due artisti presenti una LETTERA INDIRIZZATA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MATTEO RENZI. La missiva è stata affidata al deputato Donati, chiedendo di esserne latore. Nella lettera la richiesta al Primo Ministro di sollecitare la calendarizzazione e l’approvazione della legge sullo IUS SOLI.
I due rapper di seconda generazione hanno chiesto un incontro con il Presidente Renzi al fine di avere la conferma che l’attenzione sempre espressa a sostegno di questa nuova legge possa tramutarsi in realtà, dando così cittadinanza al 15% dei bambini che ogni anno nascono nel nostro paese.
A tale proposito Arezzo Wave, già da due anni, ha creato un concorso musicale rivolto ad artisti di seconda generazione, residenti in Italia e nato da uno o da entrambi i genitori stranieri (seconda generazione), oppure a gruppi che abbiano almeno due componenti nati all’estero che, pur non essendo ancora cittadini italiani, svolgano la propria attività musicale in Italia.
Certi che la musica sia l’esempio più evidente di quanto sia importante il contributo di ognuno per il successo di ogni iniziativa.
Verrà letta una lettera scritta al Primo Ministro Matteo Renzi, unitamente ad una richiesta di consegnare la missiva direttamente nelle mani del Premier.
Il 19 giugno, in occasione dei quattro mesi dalla consegna della lettera a Renzi, verrà organizzato un evento IUS SOLI ad Arezzo, con l’auspicio che per quella data la legge sia stata approvata.
LETTERA INDIRIZZATA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MATTEO RENZI.
Egregio Presidente Renzi,
Le scrivono due rapper. Ci chiamiamo Karima e Amir, e ci rivolgiamo a Lei in qualità di ambasciatori della regione musicale Arezzo Wave Ius Soli, territorio virtuale (ma non troppo) pensato per sensibilizzare il mondo culturale nazionale su quelli che sono i numeri , i problemi, i limiti del vivere e lavorare per artisti che sono italiani a tutti gli effetti ma non per lo Stato.
Le chiediamo, con l’introduzione dello Ius Soli, di adottare, concretamente e nel più breve tempo possibile, provvedimenti che riconoscano ai figli di immigrati il diritto di cittadinanza. Lo diciamo con profondo orgoglio: ci sentiamo di essere figli di questa terra, di questo suolo. Amiamo la nostra patria, per la quale contribuiamo ogni giorno con amore alla storia, allo sviluppo economico e culturale. Siamo fortemente integrati nelle nostre città, nel nostro paese, che non è quello di origine dei nostri genitori, ma è l’Italia: questa è la nostra casa. Siamo convinti che la cittadinanza non debba essere un merito, ma un diritto. E una scelta. Nascere in Italia deve poterci consentire non solo di sentirci ma di essere italiani, a pieno titolo, anche prima dei 18 anni.
Anche per questo Le chiediamo che venga cambiato al più presto l’ attuale dettato legislativo; perché il futuro della prossima generazione italiana non si fondi su una crisi di identità, ma si alimenti del senso più profondo di appartenenza alla nostra comunità; alla nostra, purtroppo, non è successo. Anzi, abbiamo vissuto un’emarginazione innaturale, incomprensibile che ci ha impedito di essere quello che sentivamo di essere a pieno titolo: italiani e non stranieri nel nostro paese. Il disagio che vive il mondo a causa dei fondamentalismi e della violenza che ne deriva, non deve influire, od ostacolare , questo processo di cambiamento dallo Ius Sanguinis allo Ius Soli. Includere significa arricchimento reciproco e condivisione di valori.
Noi sentiamo di essere parte di quell’Italia che crede nel progresso e nel miglioramento. Sentiamo di poter lavorare sul nostro presente per costruire il futuro. Per questo vorremmo sapere cosa ci propone il nostro futuro; che è nelle Vostre mani e nella Vostra coscienza.
Siamo certi che siete sensibili alle questioni che solleviamo, che avete analizzato le normative vigenti, che le avete confrontate con quelle degli altri ordinamenti europei dove vige già il diritto di cittadinanza legato al diritto di territorio.
Nel 2011 l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affrontò e supportò con decisione il diritto di cittadinanza dei bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Ma ad oggi non vi è stata ancora nessuna azione concreta. Vi preghiamo quindi di non dimenticarvi di noi.
Ci piacerebbe, Presidente Renzi, che Lei volesse incontrarci, conoscerci e capire quanto profondamente ci sentiamo italiani.
Un cordiale saluto,
Karima ed Amir