Anche io amo la Toscana. Come un sir inglese senza i mezzi per comprare un pezzetto di Chianti – shire. Le mie vicende professionali e di passione mi hanno risucchiato ciclicamente in Toscana: Videomusic ed Arezzo Wave in primis. Non so più per quanti anni ho presentato il festival … E forse non è così importante, anche perché più che la quantità qui è davvero importante la qualità. Evidentemente ci siamo trovati bene reciprocamente, una liason non comune. Presentare Arezzo Wave e le centinaia di bands è stato la cosiddetta punta dell’iceberg, forse non tutti sanno quanto buona sia l’accoglienza, i rapporti umani, il cibo, e mille altre cose. Siamo cresciuti insieme con il festival, e di questo vado orgoglioso. Citare e ringraziare tutti sarebbe un’impresa impossibile per una vecchia ciabatta come me; comunque ho bene scolpito nel cuore ogni attimo che ho vissuto nel caldo susseguirsi di tanti luglio passati insieme.
Facciamo che ringrazio Mauro e dunque anche tutti gli altri.
Per uno come me, cresciuto nel mito di woodstock, è stato un vero privilegio, davvero.
Paolo Mixo